Il Coltivatore di Sogni

Il Coltivatore di Sogni

Spesso la gente mi chiede cosa faccio di lavoro, e io rispondo con orgoglio:
«Il più bel lavoro del mondo.»

Spesso la gente mi chiede cosa faccio di lavoro,

e io rispondo con orgoglio:
«Il più bel lavoro del mondo.»

Come un giardiniere dell’anima, aiuto le persone a coltivare e realizzare i propri sogni.

Guardo negli occhi i ragazzi e insegno loro a credere nelle proprie speranze, guidandoli con empatia e dedizione nel cuore e nella mente, affinché possano scoprire e valorizzare l’infinito potenziale che custodiscono dentro di sé.
Così oggi desidero raccontarvi una piccola storia. È la storia di tre giovani, i miei “Tre Moschettieri” (Matteo, Emma e Silvia) che accompagno con amore e passione nella loro “camera dei sogni”: uno spazio prezioso in cui coltiviamo insieme un seme unico, destinato un giorno a fiorire anche oltre lo sport. Oggi, però, proprio lo sport è la chiave che usiamo per costruire resilienza e capacità di riprogrammarsi, due caratteristiche che, se coltivate fin dall’adolescenza, diventano il segreto per orientarsi nella vita adulta.
Infatti, viviamo in un mondo dove tutto sembra uguale o standardizzato, almeno nei libri di scuola. Ma una volta usciti da quelle aule, questa uguaglianza apparente diventa pura utopia. Ogni giorno, allora, è necessario prepararsi al cancelletto di partenza, alla pedana o alla linea dello start, pronti ad affrontare l’ennesima gara che è la vita.
Nella vita c’è sempre un tempo, quel “Tic-Tac” che spesso ricordo e racconto nei miei libri dedicati al mindset. Quel tempo trova il suo vero significato non nel Tic né nel Tac, bensì nello spazio vuoto che esiste tra l’uno e l’altro. È proprio lì, con la mia passione da coach, che insegno ai ragazzi a non avere paura del vuoto, ma a cominciare ad ascoltarlo e ad amarlo intensamente.

In quello spazio silenzioso ci sono le vibrazioni, non la materia che le produce.

Provate a immaginare due diapason che risuonano apparentemente allo stesso modo. Se non imparerete a toccarli con la stessa intensità, ogni volta risuoneranno diversamente. Così accade con le vibrazioni interiori, quelle onde invisibili che regolano i nostri pensieri e, dai pensieri, generano azioni, che a loro volta danno forma agli oggetti concreti. Questi oggetti rappresentano la manifestazione tangibile della nostra capacità, del nostro sapere, del nostro sogno.
Questi tre Moschettieri hanno storie differenti, provengono da tre famiglie semplici e genuine, lontane dalle classiche dinamiche di quei genitori che desiderano a tutti i costi figli campioni per riscattare una vita personale incompiuta o emotivamente insoddisfacente. Perché i sogni non sono fatti per colmare i vuoti altrui: i sogni sono personali, sono fatti di un “oro raro”, un oro non materiale ma fatto di vibrazioni, emozioni e speranze autentiche.
Attraverso di loro oggi rivivo le stesse emozioni che io stesso cercavo nello sport quando ero ragazzo. Allora lo sport rappresentava la mia identità, quel corpo che mi dava voce, presenza e autostima nella vita quotidiana.

👉 Perché lo sport è anche questo: un periodo della vita in cui coltivi i tuoi sogni, ti unisci ad altri sognatori e, insieme, poni le basi per il tuo futuro, nello sport e oltre lo sport.

Proprio questo concetto, “nello sport e oltre lo sport”, lo trasmetto da sempre ai ragazzi che si avvicinano ai miei insegnamenti come mental coach e preparatore atletico. Anche se spesso, ironicamente, mi definisco il loro “diavoletto custode”: colui che, con sincerità assoluta, mette davanti ai loro occhi la verità, per fargli capire che tutto è possibile.

👉 Ma affinché un pensiero diventi realtà, bisogna crederci intensamente, ogni singolo attimo di ogni santo giorno. E soprattutto, occorre avere la fortuna di vivere in una famiglia che non imponga lo sport come rivincita personale, ma che insegni piuttosto la libertà: libertà di scegliere, di utilizzare quel poco tempo che resta dopo lo studio per investire completamente nei propri sogni.
👉 Perché, che si realizzi o meno, ciò che conta veramente è un giorno non avere rimpianti di non aver dato tutto ciò che si poteva dare.
👉 Alle famiglie che mi affidano i loro preziosi ragazzi dico grazie, perché riconosco gli immensi sacrifici che fanno per consentire ai loro figli di coltivare i propri sogni e trovare nello sport una personale pace interiore.

Lo sport è infatti un tumulto di emozioni quotidiane, apparentemente governato da semplici calcoli matematici pianificati su carta, oggi, meglio dire, su uno schermo.
👉 Eppure, al di là di ogni calcolo, la vera differenza, la fanno sempre e soltanto le emozioni.

👉 Ed è proprio sulle emozioni che sono orgoglioso e felice di essere, ancora una volta, il loro “diavoletto custode”.

🥳 Ti aspetto a Sognare insieme nello Sport oltre lo Sport 🎶

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Pubblicato da mindsetfacile

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