Articolo per il sito della Tv Sky Bike Channel (2016)
7.05.2016
Università, scuola e Ciclismo: sono amici o nemici?
Un certo Einstein disse che il tempo è relativo.
Sarà davvero così, oppure e’ solo fantasia?
👉🏽 Da quanto pratichi ciclismo?
Strada facendo, non ho mai mollato la mia passione per lo sport: ho continuato a correre negli amatori, grazie al Team Vigili del Fuoco della Val Fontanabuona (Genova), entrando in un gruppo di amatori forti, così gli stimoli sono risaliti e ho corso due anni li con loro: ero la mascotte della squadra, tutti mi volevano bene, un giovincello tra vecchie e terribilli volpi che mi hanno dato tanta formazione e voglia di credere in me stesso.
👉🏽 Esprimi cinque punti per importanza (da 1 a 5) in quello che hai riscontrato difficile nell’abbinare gli studi con lo sport.
1) Programmazione. E’ fondamentale, devi incastrare tutto per bene. La mente è una sola, se il tempo è relativo resta il fatto che l’orologio meccanico gira sempre “al secondo” per cui tutto deve trovare logica e organizzazione.2) Quando ti alleni, parti e fai le tue tabelle. Puoi allenarti anche sotto casa, non hai tempo per girare le valli, la strada è la strada, pendenza al 7% lo è la salita di casa come la salita delle Dolomiti, per cui ci si allena dove e come si riesce, si chiude gli occhi alla parte ludica-ambientale e si guarda solo il misuratore di potenza e la sofferenza dell’orologio che ti conta il tempo della fatica, ma anche il tempo disponibile.Un caffè a metà giro, pochi minuti per uno sguardo veloce al giornale sportivo, un momento di rilassamento e pace interiore… e via!3) La società sportiva alla fine mi lascia gestire tutto. Dentro al Team Velo Fontanabuona ci sono ragazzi che si dedicano al 100%, io non posso, però alla fine la passione spinge forte sui pedali: i test sono ottimi, i valori alti, ora devo solo crederci ed entrare con il passo di “studente universitario” in quello di “dilettante a tempo pieno”.4) Purtroppo tutto ha un prezzo, le amicizie si riducono, la tv resta spenta, Facebook resta un momento di abbandono raro. Tutta la giornata scorre così veloce che un semaforo rosso inatteso spesso è visto come una perdita di tempo. Questo per farvi capire che le lancette hanno nei minuti un valore importantissimo per me.5) Molti ragazzi, molte persone che conosco, anche medici (visto che faccio medicina),, dicono che è impossibile studiare medicina e fare sport ad alto livello: sarà una sfida? Finisci di allenarti, doccia e giù a studiare, ti alleni alle 6 del mattino e corri in ospedale a fare clinica o a seguire le lezioni dove le formule e i nomi si susseguono all’infinito, dove tutto deve trovare spazio dentro una mente che molti dicono essere limitata, ma che è limitata solo in chi non ha capito che è il contrario, sta a noi sfruttare la sua immensità.
Alla fine siamo atleti, siamo in gara durante la settimana con noi stessi, in gara con gli altri il weekend, siamo sempre in diretto confronto con qualcosa e qualcuno, siamo però ciclisti, una razza dura, la selezione avviene nelle categorie giovanili, li si crea il carattere del ciclista.
La sofferenza e il dolore non ci fanno paura, anzi senza questi due amici poggiati sulle nostre spalle curve in posizione aerodinamica, non si arriva da nessuna parte, anche nella vita dello studio e del lavoro, cioè di chi sarai un giorno, appeso le scarpette al muro con su scritto: ho vinto!
Cosa pensi non sia giusto nel settore ciclismo per i ragazzi a oggi?
Lo sport è cultura, sacrificio, organizzazione, comunicazione e formazione “spirituale”. Senza fede non si arriva mai.Il vecchio detto “mens sana in corpore sano”, datato anno 356, non è teoria ma realtà.